Parliamo di peso

In Studio con i miei pazienti ci confrontiamo spesso sul tema “peso”, un argomento molto considerato – purtroppo – dalla nostra società.

Quando introduco quest’argomento parto dai termini che la medicina/società utilizzano riferiti al “peso giusto”.

Vi riporto qua alcune riflessioni che emergono durante i percorsi che seguo.


Il BMI (Body Mass Index) o IMC (Indice di massa corporea)

L'indice di massa corporea (IMC o BMI, dall'inglese Body Mass Index) si calcola dividendo il peso, espresso in chilogrammi, per il quadrato dell'altezza, espressa in metri, ed è utilizzato come indicatore del peso delle persone rispetto ai valori indicati come ottimali. 

Per gli adulti si usano le seguenti definizioni:

Per i bambini i valori utilizzati per definire la presenza di sottopeso, peso ottimale, sovrappeso o obesità sono differenti e tengono conto dell'età e del sesso.

I limiti di questo risultato

L'IMC può indicare l'eccesso di peso di una persona, ma non può determinare la quantità di grasso o di muscolo presente perché non considera il tipo di costituzione fisica (longilinea, media, robusta) e la quantità di masse muscolari. L'IMC, inoltre, non tiene in considerazione l'età o il sesso. Ad esempio, un adulto molto allenato, o un atleta, può avere un IMC che lo definisce come “sovrappeso” o “obeso” anche se il suo grasso corporeo è scarso e a pesare sono i muscoli, mentre adulti con pochi muscoli possono risultare nel “peso forma”, ma essere “grassi”.

Proviamo insieme, andiamo a calcolare l’IMC di un giocatore di basket molto famoso: Lebron James (cercatelo, così potete capire la fisicità di questa persona).

Ecco che calcolando il suo IMC (pari a 26,6) quest’atleta risulta in sovrappeso, una condizione che non corrisponde alla realtà.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui non è indicato soffermarsi solo su questo numero, un risultato che deve essere adeguatamente contestualizzato.

Anche il calcolo del peso ideale si ottiene da dei semplici calcoli che, però, presentano delle limitazioni in quanto non tengono conto della persona in toto. E’ un numero che non definisce chi siamo e, per evitare fissazioni, ho deciso di non metterlo mai nei materiali che lascio al paziente, così come il calcolo delle kcal del percorso.

Per vari motivi preferisco usare altro rispetto a quello di cui vi ho parlato fino a qui, con i miei pazienti riflettiamo sul peso naturale.

Che cos’è il PESO NATURALE?

Il peso naturale è il peso corporeo che può essere mantenuto seguendo una sana alimentazione e una regolare attività fisica. È fortemente influenzato da fattori genetici oltre che ambientali e psicologici ed è variabile da individuo ad individuo.

Ciascuno di noi ha un peso corporeo predeterminato in quanto vi è un 'set-point' del peso che il corpo cerca di difendere e che non può essere continuamente modificato attraverso diete restrittive. Il set-point è una sorta di termostato del peso corporeo che viene come preimpostato alla nascita ed è regolato dall'organismo per essere mantenuto in 'equilibrio' intorno ad un punto fisso.

Non è un numero prestabilito e può oscillare all'interno di una fascia di peso che va da 3-5 chilogrammi in più o in meno rispetto al proprio set-point.

Ecco perché le diete ipocaloriche oggi disponibili funzionano solo per un breve periodo. Quando si riprende la propria alimentazione abituale il peso viene di solito riguadagnato nell'arco di breve tempo, pertanto, è inutile angosciarsi con complicati calcoli sulle calorie.


Le continue fluttuazioni di peso sono dannose per la nostra salute

Soffermandosi sulla salute fisica (parlo di quella fisica in quanto esistono anche una salute psicologica e sociale secondo il modello biopsicosociale dell’OMS) ad esempio

> Nello studio "Nurses’ Health Study 2" viene riportato un più facile aumento di peso e una buona probabilità di sviluppare un binge eating* in quelle donne che presentano queste grandi fluttuazioni di peso nel tempo.

*Binge eating - un disturbo della nutrizione e dell'alimentazione che si manifesta con delle abbuffate che nascondono un altro tipo di sofferenza, sommersa/riempita dal cibo (almeno sul momento)

> Questi sali e scendi nell'arco della propria vita aumentano il rischio di fratture ossee oltre ad altri

condizioni (perdita di massa muscolare, pressione alta e alcune forme di cancro)

Che fare quindi?

Fondare la propria salute su

> Ascolto del proprio corpo fame e sazietà

> Propri gusti e abitudini se mi piace il pane, che male c'è?

> Equilibrio qui non si parla di anarchia, ma di trovare la propria strada

> Conoscenza com'è fatto il mio corpo? Siamo sicuri che il grasso, così tanto odiato da tutti, non mi serva a qualcosa?


E domandiamoci anche: per mantenere quel peso cosa devo fare? 

Se mi rispondo imponendomi delle rigidità, sofferenze inutili a tavola oppure legate all’esercizio fisico (oppure usando metodi compensatori dannosi per la nostra salute come il vomito), allora è meglio darsi altri obiettivi di peso, perché la nostra salute viene prima di tutto.